Il valore dell’eccellenza diventa un brand
Eccellenza Italy, per fare del nostro paese un unico grande marchio di eccellenze. Questo dovrebbe essere l’impegno di tutti, ogni giorno.
Ma quant’è bello il nostro paese? Guardiamo a quelli che sono i nostri brands. L’avete mai guardata così la nostra nazione? Io credo che abbia un fascino in più. Chiamare brand le nostre eccellenze, fa un’effetto strano. E’ come se un prodotto di nicchia, pubblicizzato sul territorio regionale o nazionale, all’improvviso venisse catapultato fra i prodotti super rinomati e famosi in tutto il mondo. All’improvviso fa l’effetto che può fare pronunciare SAMSUNG.
Sua maestà la pizza!
Alcuni nostri prodotti come la pizza hanno già fatto questo salto nel mondo dei big brand.
Fare branding e restyling del nostro paese si può ed è possibile rilanciare la popolarità delle eccellenze, lavorando in sinergia con molti attori di scenari diversi. Sicuramente abbiamo tre grandi eccellenze che possiamo sfruttare meglio: arte, paesaggio e cibo.
Ognuna di queste eccellenze è ricca di una miriade di particolarità: una cosa rara.
Scegliamone una delle tre a caso, il cibo! Lo sospettavi che lo avrei scelto vero? Dici che l’ho scelto a causa della mia deformazione professionale? No, l’ho scelto perché almeno una volta al giorno se ne parla non per necessità, ma per interesse di palato, raffinatezze e moda. Ormai tutti abbiamo a che fare con scuole di cucina che suggeriscono anche come scegliere i prodotti.
Verso Natale
Qualche giorno prima della Vigilia di Natale ero a fare la spesa in un supermercato e mi colpì un bambino di 5 anni che dallo starsene in piedi dentro al carrello della spesa spinto dal papà, suggeriva al padre cosa comprare. Mi sorprese la sua capacità di saper fare la spesa. Il papà gli diceva cosa dovevano prendere e lui suggeriva quali. Ad esempio, dovevano acquistare delle melanzane. Davanti agli scaffali con gli ortaggi, avendone individuate di diverso tipo, il bimbo suggerì di prendere quelle viola lunghe, ma non troppo grandi perché quelli grandi non sono buone in quanto arricchite di “ormoni” della crescita. Questa la spiegazione che dava per giustificare la scelta.
Non è il primo argomento di cui si parla volentieri? Poi, i viaggi e poi l’arte. Se poi vogliamo rovinarci la giornata, possiamo anche provare a parlare di politica, ma rimando ad altri questa incombenza: non fa per me.
L’Italia si posiziona davanti
Abbiamo un patrimonio agroalimentare favoloso, che si fa apprezzare in Europa con circa 300 prodotti fra quelli DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta) e STG (Specialità Tradizionale Garantita).
Leggendo un po’ in giro, dietro di noi, abbiamo la Francia e la Spagna.
Ci sono quantità elevate di tipologie di prodotti in ogni regione; è un territorio incredibilmente affascinate nella sua diversità enogastronomica.
Pensiamo per un attimo a quanti tipi di formaggi esistono in Italia e a quanti derivati della lavorazione del latte, o a quanti derivati della lavorazione della carne con tutti i suoi tipi di insaccati, o semplicemente a quante tipologie di pasta fresca e secca abbiamo. Sono quasi difficili da censire tutte le tipologie di prodotti che abbiamo sul territorio. Varie specialità per ogni regione ed anche all’interno delle stesse la diversificazione creativa è elevata. Un’eccellenza Italy di antiche tradizioni locali.
Tradizione e sviluppo
Visto che tutto cambia, credo siate d’accordo con me che la cosa migliore sia mantenere le tradizioni rinnovandole con un po’ d’innovazione e sviluppo, senza specificare che dovrebbero essere possibilmente sostenibili. La sostenibilità ed il rispetto per il pianeta dovrebbero essere insite in ciascuno di noi. Basta, in fondo, rinunciare a qualche superflua comodità arrangiandoci in modo più intelligente e rispettoso per la natura.
In alternativa si può far buon uso della scienza, come fa la MUTTI S.p.A. (altra eccellenza Italy), per abbattere gli sprechi idrici e l’emissione di CO2 nella produzione dei loro famosi e buonissimi pomodori lavorati. Per incentivare le aziende ad essere altrettanto virtuose in questa nobile disciplina, ha istituito nel 2000 il premio “Pomodorino d’Oro Mutti”, che nel 2017 è stato vinto da un’azienda di Ferrara.
Qualità ed ecosostenibilità
Questo premio non è solo un premio per la qualità, ma anche per una produzione sostenibile in cui l’azienda MUTTI S.p.A. partecipa collaborando ed offrendo strumenti ed incentivi che supportino le ditte in una gestione moderna, con una forte attenzione all’ambiente ed alla sostenibilità.
Fortunatamente non mancano premi di altro tipo istituiti da altri per incentivare innovazione, qualità ed ecosostenibilità.
Tutto torna con il mio primo post in cui vi raccontavo come ognuno di noi è alla ricerca di prodotti di qualità, specialmente per quanto riguarda ciò che mangiamo e beviamo. Innovazione, qualità e rispetto per l’ambiente, non si possono usare per farsi grandi, perché la moda lo prevede. Ricordate la responsabilità sociale? La parola data? La coerenza? Quindi chi dice, fa! Almeno dovrebbe, se non vuole chiudere.
I giovani fanno la loro parte
Non sono pochi i giovani che sono tornati ai lavori della terra ed alla produzione agroalimentare e loro spesso sono il miglior connubio fra tradizione e innovazione. Sorprendentemente i nuovi imprenditori agricoli, soprattutto del settore BIO (poiché lo preferiscono) sono giovanissimi: fra i 20 e 40 anni.
C’è da dire inoltre che se una volta il contadino, “nasceva” tale, oggi i contadini o imprenditori agricoli sono molto preparati o hanno una serie di professionisti a cui affidarsi per creare eccellenza.
Un buon abito
Anche a loro serve un buon sarto per un buon vestito, come per la grafica. O sono già sarti, oppure si fanno aiutare da professionisti, senza improvvisare.
Tutto questo però non basta, allora c’è chi s’impegna anche per il packaging sostenibile, giustamente. Insomma, non solo abbiamo dei marchi che quasi si affermano da soli, ma abbiamo la possibilità di esaltarli con del branding di valore: qualità e sostenibilità. Impariamo a guardare alle cose belle della nostra terra e delle persone che la popolano e magari cerchiamo tutti di dare il nostro contributo con delle scelte consapevoli.
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[…] Parlare di comunicazione di valori e identità del marchio nel settore food and beverage è come immergersi in un mondo ricco di storie, passioni e connessioni. Quando si tratta di cibo e bevande, non stiamo solo parlando di prodotti fisici, ma di esperienze, tradizioni e significati più profondi. Avevamo parlato del brand made in Italy […]
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